Il 4 novembre è il Giorno delle Forze Armate perché anniversario dell’armistizio della Grande Guerra e della Battaglia di Vittorio Veneto.
La Prima Guerra Mondiale fu un bagno di sangue per le classi subalterne. In Italia quella battaglia ne fu l’apice.
Fu il fascismo ad enfatizzarne i contorni riscrivendone il significato storico esaltandone elementi quali l’eroismo e il nazionalismo.
Quest’operazione fece leva sul “mito della vittoria mutilata” legittimando a livello popolare una nuova spinta irredentista, colonialista e imperialista che prese campo nell’Italia Fascista.
Lo stesso impianto propagandistico che animò le spinte della Germania nazista fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
A distanza di un secolo quel 4 novembre continua ad essere uno strumento di propaganda per legittimare la guerra.
Il governo Meloni, che affonda le proprie radici nel fascismo, lo utilizzerà per mobilitare alla guerra, arruolare menti e braccia alla guerra, soprattutto tra i più giovani e nelle scuole.
Lo utilizzerà per legittimare quella che sembra essere a tutti gli effetti la più “grande opera pubblica” del nostro tempo: l’aumento della spesa militare, la corsa al riarmo e l’utilizzo di ogni struttura e infrastruttura pubblica per servire la guerra.
Per questo e congiuntamente lanciamo una mobilitazione nazionale da articolare con iniziative organizzate a livello locale nelle giornate che vanno dal 2 al 9 novembre.