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Dichiarazione della campagna #MaskOffMaersk: Fermare le spedizioni di F-35 a Israele – Porre fine alla complicità di Maersk nel Genocidio – Porre fine all’impunità per Leonardo S.p.A

Noi, rappresentanti dei movimenti e organizzazioni sottoscritte, siamo uniti nell’opposizione ai continui trasferimenti illegali di forniture militari a Israele, che consentono il genocidio in corso contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza, ai brutali attacchi e alla pulizia etnica nella Cisgiordania occupata e al regime di apartheid coloniale contro i palestinesi.

Chiediamo urgente azione di mobilitazione contro le correnti spedizioni di equipaggiamento per la catena di approvvigionamento degli F-35 e di altro materiale militare (inclusi prodotti a duplice uso civile/militare) trasportato dalle navi della compagnia Maersk dallo stabilimento n.4 dell’aeronautica militare statunitense, gestito da Lockheed Martin, a Fort Worth in Texas, alla base aerea di Nevatim. Questa base ospita la flotta dell’aeronautica militare israeliana che sta conducendo una campagna genocida contro il popolo palestinese a Gaza e contro altre popolazioni nella regione araba. La prima struttura è l’appaltatore principale del consorzio internazionale che produce i jet F-35; la seconda è specializzata nella produzione, manutenzione e riparazione degli F-35 israeliani lungo tutta la catena della logistica.

Sappiamo che l’Italia ha un ruolo centrale nella produzione degli F-35: dal 2019 la compagnia Leonardo S.p.a. ha effettuato 165 spedizioni di componenti di questi velivoli dall’Italia alla Lockheed Martin Aeronautics – tutte trasportate dalla Maersk. È sempre in Italia, nello specifico a Cameri, dove avviene la fase finale di assemblamento degli F-35.

Invitiamo tutti i movimenti, le organizzazioni, i singoli individui e i lavoratori a:

fare pressione su Maersk affinché interrompa immediatamente tutti i trasporti di carichi militari diretti al Ministero della Difesa israeliano e di altri carichi che possano contribuire o favorire i crimini di guerra e il genocidio israeliani;.

mobilitarsi contro la produzione, commercializzazione e trasporto di F-35 e altre componenti militari della società Leonardo;.

mobilitarsi e organizzarsi affinché la catena di approvvigionamento degli F-35 si interrompa, a cominciare dall’Italia: non possiamo più accettare che le istituzioni italiane, locali e nazionali, siano direttamente complici nel genocidio;.

esercitare pressioni sulle autorità interessate affinché neghino a Maersk Detroit e Nexoe Maersk l’ingresso nei porti del Mediterraneo e interrompano ogni partecipazione al trasbordo di carichi militari destinati all’esercito israeliano, come già accaduto in Francia e in Marocco. Facilitare queste spedizioni rende qualunque Stato vi partecipi complice di un genocidio, violando la chiara volontà dei popoli, che rifiutano a larga maggioranza la normalizzazione e il crescente consenso internazionale contro i trasferimenti di armi a Israele;.

attuare mobilitazioni popolari nei porti di transito della Maersk Detroit e della Nexoe Maersk;.

fare pressione su governi, autorità portuali e aziende della logistica affinché blocchino il flusso di armi verso Israele e interrompano qualsiasi complicità nel trasferimento di carichi militari e di altro tipo che favoriscano o facilitino gli atroci crimini israeliani.

Ci uniamo alla stragrande maggioranza dei sindacati palestinesi che hanno invitato i lavoratori di tutto il mondo ad agire per intensificare le campagne #BlocktheBoat e #MaskOffMaersk e fermare le spedizioni illegali che consentono i crimini atroci israeliani. Facciamo inoltre eco alla Federazione Generale Palestinese dei Sindacati di Gaza, che ha chiamato i lavoratori di tutto il mondo ad agire per fermare il flusso di armi verso Israele.

Invitiamo i sindacati a essere solidali con il popolo palestinese e a proteggere i lavoratori nei porti, sulle navi, nelle aziende e negli uffici governativi dal coinvolgimento in trasferimenti criminali, il più delle volte a loro insaputa e/o senza il loro consenso.

Esortiamo i sindacati, i lavoratori portuali e le organizzazioni della società civile a organizzarsi contro la vergognosa normalizzazione e complicità dei loro governi.

Questo è il momento di resistere agli attacchi di Stati Uniti e Israele alla lotta palestinese. Dobbiamo intensificare le azioni e chiarire che il popolo rifiuta la normalizzazione e la complicità nel genocidio come un tradimento della lotta di liberazione palestinese.

Il popolo sta con Gaza! Embargo sulle armi ora!