LA PIAZZA DI NAPOLI

SCIOPERO GENERALE VS GUERRA, GOVERNO MELONI, DDL 1660
Giornata di lotta a Napoli e provincia: dalla mattina bloccata la filiale Leonardo di Pomigliano d’Arco per denunciare i profitti miliardari della multinazionale fabbrica di morte che si arricchisce con i piani di guerra dei vari governi mentre milioni di persone sono senza lavoro, non riescono più a curarsi o a mettere assieme pranzo e cena.
Ora nel centro di Napoli in volantinaggio e presidio al corteo promosso dai sindacati confederali, per confrontarsi con tante lavoratrici e tanti lavoratori sulla necessità di unirsi contro padroni, governi, e coloro che li sostengono con accordi e compromessi al ribasso.
Sempre sotto il segno del sostegno alla Resistenza Palestinese e del popolo libanese, contro guerra, DDL 1660 e ogni tipo di repressione.
STUDENTI/ESSE, DISOCCUPATI/E, LAVORATORI/TRICI: VINCEREMO ORGANIZZATI/E
MARCIAMO DIVISI/E COLPIAMO UNITI/E
LUIGI LIBERO: LIBERO/I DI LOTTARE CONTRO LA GUERRA
LUIGI LIBERO: LIBERO/I DI LOTTARE CONTRO LA GUERRA
LA PIAZZA DI FIRENZE



Oggi in piazza a Firenze… “La rivolta non sarà un pranzo di gala!”
NO DDL 1660 – BOYCOTT MAERSK
- contro la guerra sul fronte interno:
contro il DDL 1660, la manovra finanziaria e l’economia di guerra, i militari nelle scuole e l’arruolamento alla guerra. - al fianco di Tiziano, Luigi, Gino, Anan Yaeesh tutti i compagni e le compagne colpiti dalla repressione.
- contro la guerra sul fronte esterno:
la NATO, l’invio di armi a Kiev, il sostegno a Israele e al sionismo - al fianco della Resistenza palestinese e libanese: oggi scioperiamo e domani scendiamo in piazza a Roma.

LA PIAZZA DI MILANO

LA PIAZZA DI MESTRE


LA PIAZZA A FABRIANO

MARGHERA


Liberi/e di scioperare e manifestare contro guerra, governo Meloni e DDL 1660
Al fianco della resistenza palestinese e libanese fino alla vittoria!
Uniamo le lotte, organizziamoci , chiudiamo i conti con la barbarie capitalista.
“La causa palestinese non è soltanto una causa dei palestinesi, è una causa per tutti i rivoluzionari, ovunque essi siano, perché è la causa delle masse sfruttate e oppresse della nostra epoca” (Ghassan Kanafani)
Scarica l’ultimo comunicato…
IL LANCIO PER LO SCIOPERO A NAPOLI

VENERDÌ 29 SCIOPERO GENERALE – BLOCCHIAMO TUTTO
SCIOPERO AI CANCELLI DELLA LEONARDO SPA A POMIGLIANO D’ARCO (viale dell’aeronautica)
Al fianco della resistenza e contro i governi della guerra. Il genocidio del popolo palestinese ad opera dell’occupante sionista continua, mentre in tutto il mondo i venti di guerra si fanno sempre più insistenti
Leonardo Spa è complice del genocidio, colosso della fabbricazione di armi, multinazionale difesa dallo stato italiano. Se tocchi Leonardo sei perseguitato dallo stato, come dimostrato dalle denunce e gli obblighi di firma per chi ne ha bloccato la produzione di morte.
Fermiamo l’escalation bellica, lottando contro il governo della guerra e opponendoci alla fabbricazione all’esportazione delle armi. La resistenza non si è mai fermata, dal 7 Ottobre in poi è stata sempre più un faro dei popoli di tutto il mondo.
IL LANCIO PER LO SCIOPERO A FIRENZE

Venerdì 29 sciopereremo scendendo in piazza, Giovani Palestinesi, lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse.
Lo faremo partendo dal nostro “fronte interno”.
Viviamo in uno Stato in guerra che all’interno della NATO, dall’Ucraina a Israele, continua a soffiare sul fuoco della guerra.
Sono in costante aumento le spese militari a fronte di continui tagli su scuola, sanità e trasporti.
All’aumento generalizzato dei prezzi non corrispondono aumenti in busta paga.
Non esistono forme significative di sostegno al reddito per chi non ha lavoro e quindi un salario.
Basta dare uno sguardo alla manovra finanziaria per capire come il flusso dei finanziamenti viene dirottato sull’industria di guerra: un chiaro segnale di come la risposta alla crisi stia nella guerra. Anche questo è un modo per legare la classe operaia e le sue sorti alla guerra in modo indissolubile ricreando lo stesso ricatto che segna la relazione tra industria e crisi climatica all’interno di questo sistema, che non potrà esser risolta se non con un cambio del modo di produzione nel suo complesso.
Altri segnali però ci dicono molto del futuro che abbiamo davanti.
La rottura del tavolo sul contratto nazionale dei metalmeccanici è uno di questi.
Si potrebbe pensare che uno Stato in guerra sia disposto a concedere livelli di redistribuzione della ricchezza, specialmente verso quei settori di classe che saranno impegnati nella produzione nelle retrovie del fronte.
Si potrebbe presumere che uno Stato in guerra infatti scelga di far passare i meccanismi di arruolamento alla guerra garantendo un miglioramento, anche se pur minimo, delle condizioni di vita dichiarando che la vittoria del nemico potrebbe metterle a rischio.
Evidentemente però non è così.
La classe dominante oggi non è disposta a nessun tipo di concessione… neanche quella delle briciole di cui ci “siamo accontentati” negli anni della concertazione.
L’internazionalizzazione dei capitali, la loro concentrazione e la finanziarizzazione dell’economia seguono un altro tipo di razionalità.
La tenuta dello Stato e l’arruolamento alla guerra non possono quindi che sbilanciarsi ancora di più sul disciplinamento della società tutta, a partire dalle scuole, sull’autoritarismo e sull’aumento dei livelli repressivi che ritroviamo oggi nel DDL 1660 attraverso le logiche della paura, dell’emergenza e del terrorismo di Stato.
Saremo in piazza a dire ai lavoratori e alle lavoratrici che oggi nessuna battaglia particolare o vertenza può avere l’illusione di resistere se non all’interno di un contesto di lotta più complessiva.
Non abbiamo il compito di difendere un patto sociale basato sui presupposti della guerra, ma semmai di romperlo.
Per farlo non si può che passare dalla “rivolta”, sperando che poi, al primo segnale, qualcuno non pensi subito a prender le distanze e dissociarsi…
In quella piazza saremo accompagnati dalle bandiere della Palestina perché da quella lotta di liberazione abbiamo molto da imparare a partire dal coraggio e dalla determinazione di chi è consapevole di scontrarsi con una delle maggiori potenze militari al mondo ma non per questo arretra o desiste mostrando al mondo stesso i suoi punti deboli.
Perché la Resistenza palestinese ci indica anche le responsabilità della NATO e dello Stato italiano nel genocidio e ci chiede cosa noi siamo disposti a fare per smascherare e sabotare la rete di complicità che sostiene il sionismo.
Perché quella rete di complicità e interessi è la stessa che vive pesando sulle nostre spalle, privatizzando il profitto e socializzando le perdite.
Allo stesso modo, nella piazza del 30 Novembre a Roma, la piazza del sostegno alla Resistenza palestinese e libanese, porteremo le rivendicazioni della piazza dei lavoratori e delle lavoratrici contro la repressione e lo sfruttamento.
Anche noi abbiamo davanti un nemico più forte e meglio organizzato di noi, capace di penetrare a fondo e corrompere settori di classe importanti attraverso la retorica populista e razzista, ma non per questo dobbiamo crederlo invincibile e dargli
maggiore forza di quella che già non ha… e con la guerra alle porte questa sarà sempre meno una scelta e sempre più una necessità per tutti e tutte!
CORTEO NAZIONALE 30 NOVEMBRE

Questi i pullman per raggiungere il corteo nazionale
Bagnoli
WhatsApp: 3381090578
Bologna
Messaggio: 3466689268
Firenze
Form: https://tinyurl.com/yx5jeps5
Genova
Numeri: 3473010812 oppure 3921694313
Lecce
Numero: 3514849000
Milano
Mail: gpimilano@proton.me
Modena
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Napoli
WhatsApp: 3396647578
Rimini
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