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NAPOLI – “No alle zone rosse”

Il nodo napoletano della Rete Liberi/e di Lottare ha organizzato questa iniziativa per denunciare pubblicamente l’istituzione delle zone rosse a Napoli e in tante altre città.

Il governo Meloni, esattamente come quelli precedenti, continua a tutelare gli interessi dei padroni, che diventano sempre più ricchi, affrontando le necessità di milioni di sfruttati e sfruttate dal punto di vista esclusivamente repressivo.
Non c’è alcuna, reale, intenzione di risolvere i problemi sociali. Nessuna risposta concreta alle esigenze di chi vive questa e tante altre metropoli da nord a sud: salari da fame, tra i più bassi d’Europa; una spaventosa emergenza lavorativa, abitativa, sanitaria, culturale, scolastica; interi quartieri popolari abbandonati; aziende che licenziano chi alza la testa contro i morti su lavoro come nel Porto di Napoli, utilizzo illecito di manodopera, buste-paga da fame come in GLS.
Questo esecutivo opera in un clima di escalation bellica, al quale deve corrispondere una guerra interna. In continuità con i decreti sicurezza e i ddl dei governi di centro-sinistra e centro-destra, che hanno fatto da apripista al nuovo DDL 1660, si vuole instaurare uno Stato di Polizia.

Mentre le guerre aumentano, buttando centinaia di miliardi per le spese militari che alimentano i conflitti inter-imperialistici in tutto il mondo, si decide di far pagare la crisi dei padroni e le conseguenze dell’escalation bellica a noi lavoratori, lavoratrici, disoccupati/e e alle nuove generazioni.

Vogliono far credere che le zone rosse istituite servono per garantire la sicurezza collettiva, facendo leva sulle paure e preoccupazioni di chi ha enormi difficoltà a campare, di chi è spaventata/e perché non vede sicurezze nel presente e nel futuro.
Altro che zone rosse e repressione, vi diciamo noi cosa serve: tagliare la spesa militare, tagliare i profitti e patrimoni miliardari, fermare la guerra e le grandi opere inutili e costose, prendere questa gigantesca quantità di risorse che sta nelle mani di pochissimi per garantire lavoro, sanità, casa a tutti/e!

Noi operai/e, disoccupati/e, precari/e, giovani dei quartieri popolari sappiamo che non saranno forze parlamentari o le opposizioni di finta sinistra a respingere tutto questo perché complici di questa situazione. Solo il rilancio delle lotte proletarie, sociali, ecologiste, e contro le guerre in corso, solo un grande movimento unitario contro questo DDL nei luoghi di lavoro, di studio e nelle piazze, potrà impedire l’approvazione della legge e, se questa verrà approvata, contrastarne l’applicazione e fare da argine alla repressione padronale e di stato.