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Le adesioni alla Rete Libere/i di lottare contro il DDL ex-1660, e le sue attività

Fonte: Pungolo Rosso

Mentre ci avviamo alla 4^ assemblea nazionale della Rete Libere/i di lottare – Fermiamo insieme il DDL 1660 (ora 1236), che si terrà a Milano il prossimo 15 marzo, nella sede del SI Cobas, ci sembra utile riepilogare il nostro cammino, cominciando con il richiamare la piattaforma su cui è nata questa Rete (v. il link in fondo), le adesioni che ha ricevuto, e – in una forma estremamente sintetica – le attività che ha svolto direttamente, o a cui ha dato impulso.

Rivendichiamo di avere svolto un ruolo di punta nel portare all’attenzione di una molteplicità di organismi, di molte migliaia di lavoratori e lavoratrici, di decine di città, di singole/i compagne/i che cosa prevede questo DDL, e perché costituisce un salto di qualità nella repressione statale (anche preventiva) delle lotte, e perfino della resistenza passiva. Rivendichiamo, anche, di avere detto fin dal primo momento: l’instaurazione di uno stato di polizia dipende dalla corsa alla guerra, per cui non si può lottare efficacemente contro il DDL 1660 senza denunciare la corsa al riarmo e alla guerra – bisogna fare il possibile per mettersi di traverso a questa tragica tendenza.

Questa è l’impostazione che abbiamo portato in tante iniziative che abbiamo promosso, o a cui abbiamo preso parte come Rete, oppure a cui hanno preso parte gli organismi aderenti alla Rete, dal Sud al Nord (vedi qui sotto l’elenco completo). Eccone l’elenco (incompleto) delle città coinvolte: Catania, Cosenza, Napoli, Aversa, Salerno, Santa Maria Capua Vetere, Roma, Viterbo, Ancona, Fermo, Porto Sant’Elpidio, L’Aquila, Teramo, Terni, Livorno, Firenze, Pisa, Bologna, Cagliari, Alghero, Genova, La Spezia, Milano, Nerviano, Brescia, Torino, Mestre, Marghera, Udine.

Non ci nascondiamo affatto che la mobilitazione che abbiamo suscitato è stata finora del tutto insufficiente ad affossare questo DDL. Abbiamo registrato anche differenti gradi di convinzione e partecipazione alle nostre assemblee, ai presidi, alle manifestazioni avvenute in questi mesi, con un fisiologico andamento di alti e bassi. Ma, ora che il DDL viene rimesso decisamente in campo, ci sembra venuto il momento di serrare nuovamente le nostre fila per esprimere il massimo impegno. Infatti, a pochi giorni dalla decisione della Commissione Europea di stanziare la astronomica cifra di 800 miliardi di dollari per le armi europee, il DDL ex-1660 ha ripreso a correre. Entro fine marzo dovrebbe essere approvato al Senato con i quasi insignificanti emendamenti chiesti dal Quirinale, per poi passare di corsa alla Camera per l’approvazione definitiva.

Lo sguardo retrospettivo ai passaggi più significativi dalle prime riunioni on line di luglio-agosto, alle assemblee in presenza di Roma, Napoli e Firenze, al 5 ottobre a Roma al fianco dei GPI e di altre associazioni palestinesi contro il divieto del governo Meloni, al 18-19 ottobre al fianco della iniziativa del SI Cobas (sciopero e manifestazione nazionale), al corteo di fine ottobre a Napoli in solidarietà con i 43 militanti e disoccupati processati, alla settimana di mobilitazione anti-militarista (2-9 novembre), allo sciopero studentesco del 15 novembre lanciato da Uds con iniziative di protesta davanti alle fabbriche di armi e contro la complicità delle università italiane con il genocidio a Gaza, alle innumerevoli iniziative di solidarietà con il popolo e la resistenza palestinese e i compagni perseguitati per questa attività, al 29-30 novembre (sciopero e manifestazione a Roma ancora per la Palestina e contro tutte le guerre del capitale), all’attività di “aggiornamento della memoria” e di battaglia contro i promotori della memoria a senso unico di stampo sionista del gennaio scorso, fino alla settimana di mobilitazione di febbraio contro lo stato di polizia e di guerra, con iniziative di solidarietà internazionalista contro le deportazioni degli immigrati negli Stati Uniti, in Italia, in Europa spesso sotto l’ambasciata o i consolati statunitensi, sempre contro il governo Meloni – lo sguardo retrospettivo a questa attività ci è utile ora per chiamare alla più decisa riattivizzazione quanti/e hanno sentito la necessità di muoversi contro il DDL – “sicurezza”. E chiedere a tutti/e di compiere un nuovo sforzo collettivo per allargare al massimo – anzitutto in direzione della classe lavoratrice – la nostra denuncia.

Le ultime decisioni della UE e del governo possono aiutarci. In questi giorni molti lavoratori, lavoratrici, giovani e meno giovani, si stanno chiedendo: 800 miliardi e 40.000 nuovi soldati, chi pagherà? Il rilancio della propaganda-agitazione contro queste criminali decisioni può aiutare anche ad una maggiore comprensione del perché si sta affrettando l’approvazione del DDL-sicurezza. E perché non si può assolutamente separare la corsa alla guerra dall’intensificazione della repressione contro chi lotta o può entrare in lotta.

La piazza chiamata a Roma il prossimo 15 marzo – una piazza che è senza il minimo dubbio una piazza per la guerra perché essere per + Europa significa essere per + guerra sta producendo un po’ di disorientamento e – in certi casi – una sincera indignazione. A chi è indignato/a o sconcertato/a dall’adesione di CGIL, ANPI, dei vari Fratoianni, etc., alla manifestazione per la guerra del 15 marzo, forze e individui che pure sembravano voler dire qualche parola contro il DDL-1660, ci permettiamo di far osservare che le operazioni elettoralistiche hanno sempre il fiato corto, e una funzione di inganno. Se davvero siete preoccupati per la corsa alla guerra e all’approvazione rapida del DDL, unitevi alla nostra attività. Non è mai troppo tardi..

Le prime adesioni (in ordine alfabetico)

Assemblea in solidarietà con la resistenza palestinese, Trento – Associazione Libertade, Sardegna – Brescia anticapitalista – Cagliari Social Forum – Casa del popolo, Teramo – Centro Handala Ali – 22 comitati sardi contro la speculazione energetica () – Comitato 23 settembre – Comitato No TAV di Trento – Comitato permanente contro le guerre e il razzismo, Marghera – Coordinamento dei Comitati di lotta di Roma e Viterbo – CPA Firenze Sud – CUB Pisa – CUB Rail – “Dobbiamo vivere” / Lavoratori disoccupati e precari, Torino – GPI / Giovani Palestinesi d’Italia – International Migration Alliance / sez. Italia – Laboratorio politico Iskra – Liberare tutt, coordinamento contro la repressione e il carcere – Madri contro la repressione – Movimento di lotta per il lavoro 7 novembre, Napoli – Movimento NO TAV – Osservatorio Repressione – Panetteria occupata, Milano – SI Cobas – SBM / sindacato di base multicategoriale, Trento – Verona per la Palestina – Tendenza internazionalista rivoluzionaria – UDAP / Unione Democratica Arabo-Palestinese – Ultima generazione – USB sociale Sardegna

Nuove adesioni (in ordine alfabetico)

Associazione culturale La credenza, Bussoleno – Associazione marxista rivoluzionaria Controvento – Associazione Yairaiha onlus – Associazione politico-culturale Notti rosse Casalgrande (Reggio Emilia) – Attac Italia – Cobas Cagliari – Cobas Pubblico Impiego, Lombardia – Collettivo radiofonico Radio Grad, Pisa – Collettivo studentesco Liceo B. Croce, Palermo – Comitato anti-razzista 5 luglio, Fermo – Comitato Piazza Carlo Giuliani ODV, Genova – Giovani comunisti/e – Laboratorio politico perUnaltracittà, Firenze – Mamme in piazza per la libertà di dissenso, Torino – Movimento Nonviolento Sardegna – No Camp Derby, Pisa – Parallelo Palestina – Rifondazione comunista – Pcl – Terra e Libertà, Calabria.

Ulteriori adesioni

Collettivo femminista di inchiesta sociale Ipazia, Napoli – Collettivo Hurriya, Pisa – Centro sociale FOA Boccaccio, Monza – Comitato Besta, Bologna – Comitato internazionalista, Como – Csoa ex-Snia, Roma – Carc – Melitea – Odissea, giornale di Milano – Plat, Bologna – Rete ambientalista/Movimento di lotta per la salute G. Maccacaro – Rosa rossa, blog anticapitalista – Soccorso Rosso Internazionale (Torino, Roma) – Pcmli – Uds della Campania
Campagna Lasciatecientrare/MaipiuCIE, Gruppo anarchico Bakunin (Roma e Lazio), CUB Trento, Bilocale Popolare di Sferracavallo (Orvieto), Presidio No Inceneritori No Aeroporto (Firenze), Collettivo transfemminista FuoriGenere (l’Aquila), Rete Jin – nodo di Milano, Collettivo Controtendenza (Piacenza), Ambulatorio medico popolare, Milano – Casematte (L’Aquila), Genova antifascista, Nuova Resistenza, Unione degli studenti (a livello nazionale), Mezzoradaria (Radio Città Fujiko), Link – coordinamento universitario, Rete della conoscenza, Rete Mai più Lager No ai Cpr, Cantiere sociale Cienfuegos (Firenze), Laboratorio politico Alberone (Roma), Futura società, Circolo PRC Di Vittorio/Lenin (Torino), Risorgimento socialista, Collettivo Caracol (Palermo), Fuori da NATO e guerre (Ravenna), Forum nazionale Salviamo il paesaggio Difendiamo i territori, RSU FIOM Valmet Tissue Coverting (Lucca), RSU USB Valmet Tissue Packaging (Bologna), Rete Ecologia Salute Territorio e Antimafia (RESTA – Vallo di Diano), Comitato Aversa con la Palestina, Colle Insorge (Colle Val d’Elsa), Collettiva transfemminista intersezionale Liberə Tuttə (Ascoli Piceno), Rinascita (Pomigliano d’Arco), CSOA Corto circuito (Roma)

Ultime adesioni:

Santa Fede Liberata (Napoli), Studenti autorganizzati fiorentini (SAF), Giovani Comunisti Salerno, APS Soledad, Radio Vostok, Gruppo Anarchico “Francesco Mastrogiovanni FAI Napoli”, Red Ghost, No Cpr – No lager, Coordinamento di solidarietà col popolo palestinese di Roma, Rifondazione Barriera (Milano), Centro Sociale K100Fuegos (Firenze), Genova Antifascista, Ambulatorio medico popolare di Milano, Comitato No Camp Darby di Pisa, Collettivo contro la repressione, Galleri Art Napoli, PT-SRI proletari torinesi per il SRI, Giovani Comunisti, Movimento Nonviolento Sardegna, PMLI, Militanza Grafica, Comitato Immigrati Roma, Unione Contadina Misa Esino, Sa Domo de Totus Sassari, Petit Rouge, Associazione A Sud, Comitato Lavoratori Scuola Siena, Comparto scuola FISI, Consulta Popolare Salute Napoli, Salerno Invisibile, Extinction Rebellion, No DDL Salerno, Associazione Inclusiv3, XR Bologna, CSOA Spartaco Caserta, Assemblea No DDL Sicurezza No Zone Rosse di Udine, Collettivo ex caserma occupata di Livorno, Collettivo studentesco scuola di carta Livorno, Coordinamento cittadino di Catania contro il DDL Sicurezza.