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UNO SPEZZONE DI CLASSE CONTRO LA GUERRA IL 25 APRILE

Fonte: Laboratorio Politico ISKRA


Tra venti di guerra, miliardi stanziati per il riarmo, decreti liberticidi, e in ultimo la proposta di aumento del numero degli arruolati, è evidente come la tendenza alla guerra sia sempre più concreta: i governi di tutto il mondo, nella corsa al riarmo, si preparano al conflitto mentre la tensione tra gli imperialismi di tutto il mondo si acuisce, tra esercitazioni militari e guerra dei dazi.
Il genocidio in Palestina è la drammatica e terribile immagine della distruzione della guerra, che dall’Ucraina fino alle altre decine di scenari attivi in corso nel mondo, evidenzia già oggi la necessità di fermare i piani guerrafondai dell’imperialismo.
Già da tempo sono evidenti anche le ricadute interne di questa tendenza generale: partendo dall’economia di guerra e tutte le sue conseguenze sui proletari/e, come l’aumento spropositato del costo della vita, passando l’aumento della repressione che va a colpire chi oggi prova ad alzare la testa.
Infatti nelle ultime settimane il governo Meloni spazzando via ogni esitazione ha trasformato in poche ore il DDL-1236 (ex-1660) in legge: un colpo di mano da stato di polizia di cui abbiamo già avuto l’assaggio con le cariche e i rastrellamenti degli scorsi giorni tra Milano e Torino.
 
Alla luce di questi eventi, la manifestazione del 25 Aprile quest’anno assume un ruolo ancora più importante: non solo rappresenta la necessità di rilanciare, sul fronte della resistenza, un’opposizione complessiva ai piani del governo, ma anche di farlo con parole chiare. La guerra è oggi l’asse portante dei progetti imperialistici del governo italiano e di tutta l’Unione Europea, e l’approvazione del decreto e tutto il clima di guerra interna non è altro che parte del progetto imperialista di cui fa parte il nostro governo. Per questi motivi è quindi necessaria una linea di demarcazione chiara e netta, e la guerra rappresenta quel discrimine sul quale non può esserci alcuna ambivalenza.
 
Il 25 Aprile saremo in piazza con uno spezzone di classe che abbia una forte caratterizzazione contro la guerra, la corsa il riarmo, e le conseguenze sociali, economiche e repressive che queste hanno sulla classe lavoratrice. Uno spezzone di disoccupati/e, studenti/esse, lavoratori/trici, abitanti dei territori in lotta, e tutti coloro che condividono la centralità di questa prospettiva.
 
CONTRO IL GOVERNO DELLA GUERRA E DEL CAPITALE
LOTTA DI CLASSE INTERNAZIONALE
 
No alla guerra e al riarmo, No al DL Sicurezza
Salario e lavoro – Messa in sicurezza dei territori – Salute – Istruzione – Libertà per tuttx

Laboratorio Politico Iskra
Movimento di lotta “Disoccupati 7 novembre”
Si Cobas Napoli, Caserta e Salerno