
Facciamo nostro l’appello di Radio onda rossa: bisogna rompere il silenzio attorno all’arresto e alla detenzione di Tarek, impegnandoci e mobilitandoci per la sua immediata liberazione.
Il 5 ottobre, assieme a Tarek, in più di 20mila sfidammo i divieti del Viminale per rispondere all’appello di alcune organizzazioni palestinesi ad una piazza contro il g3noc1dio e di sostegno alla Resistenza contro lo stato s10n1st4 di Isr4eliano.
Non lasciamolo solo/a: si parte, si torna insieme non è mai stato e mai deve essere un semplice slogan!
Riportiamo le parole dell’intervento di Radio Onda Rossa durante il concerto del Primo Maggio al Forte di Roma con cui si prova a fare luce su questa infame vendetta di stato:
“La storia che vi racconto è una storia caduta nel silenzio, che pesa 4 anni e 8 mesi di condanna. E’ la storia di Tarek, che in questo momento si trova nel carcere di Regina Coeli. E’ la storia di un tunisino, uno dei tanti dannati della terra arrivato qui in italia nel 2008.
Il 5 ottobre, stava in piazza per la Palestina, a Piazzale Ostiense: è stato bello quel giorno essere in piazza, insieme.
E’ necessario non lasciare nessuno indietro: è necessario rompere il silenzio per portare la storia di Tarek in tribunale perché alla condanna che ha ricevuto in primo grado, faranno appello nei prossimi mesi. Abbiamo un paio di mesi per far sentire la sua voce e la sua storia. E’ una storia di cui si è parlato troppo poco, di cui sentirete parlare ma, se non ne sentirete, parlatene voi”
Tarek, ti vogliamo bene, non mollare, siamo con te!
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