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Freedom, HURRYA, Libertà

I fuochi nel CPR di Bari sono proseguiti per giorni. I reclusi sono in rivolta.
Mentre i guardiani pattugliano la struttura, i giornalai stanno zitti insabbiando ed affossando le voci di chi nella notta urla libertà.
Solidali si son trovati lì nella notte, provando ad avvicinarsi, seppur divisi da muri e grate, alle ribelli.
Di quelle prigioni, che lo stato continua a difendere più delle carceri non vogliamo che macerie.
Intanto PIANTEDOSI LIMITA LE VISITE ISPETTIVE NEI CPR.
Una circolare del ministero degli interni datata aprile 2025 ha introdotto nuove restrizioni su tempistiche e modalità delle ispezioni di rappresentanti istituzionali e autorità nei CPR, riducendo la possibilità di avere colloqui con i/le detenute e impedendo a soggetti che non siano “funzionalmente incardinati” (quindi istituzionalizzati) di accompagnare i parlamentari o i consiglieri dentro il CPR.
Senza la presenza di chi conosce la situazione e il funzionamento della detenzione amministrativa, senza chi ha contatti con chi è dentro, senza quelle poche associazioni e realtà realmente solidali e vicine alle lotte nei CPR, le ispezioni si riducono a semplici visite, come quando a maggio la direzione del CPR di Restinco durante il sopralluogo di un parlamentare del PD, è riuscita a nascondere come se fosse polvere sotto il tappeto, il cadavere di Abel Okubor, 37 anni, ennesimo morto ammazzato dal razzismo sistemico dello stato italiano. morto poche ore prima dell’arrivo del deputato.
Rompiamo l’isolamento organizzando la solidarietà!
Da Bari a Tirana passando per Los Angeles: fermare le deportazioni, chiudere di tutti i CPR!

Mentre scriviamo questo, in Val Susa l’azione diretta torna a sabotare i cantieri.
Che cosa rende simili lotte così distanti? Quanto somigliano i Cie che bruciano ai sabotaggi e agli assalti ai cantieri in Val Susa?
A chi sta condannando i “delinquenti” che ieri hanno marciato diciamo: mettetevi l’anima in pace che in quei CPR e in quella marcia c’è tutta la nostra voglia di ribaltare la società dello sfruttamento, della diseguaglianza e della guerra.