
Ci risiamo: Questura e procura di Torino provano nuovamente a reprimere le lotte in città
Massima solidarietà a chi ha avuto notificato, nei giorni scorsi, un faldone di circa 250 pagine, prodotto dalla Questura di Torino: una ricostruzione – tesa a tratteggiare i/le manifestanti come pericolosx sovversivx – che parte dall’ottobre del 2023 e arriva alla manifestazione nazionale del 5 ottobre a Roma del 2024.
Per alcun di loro sono state richieste misure cautelari che vanno dai divieti di dimora agli arresti domiciliari.
Dal 28 al 31 luglio si terranno gli interrogatori richiesti dal giudice prima della firma.
Chiaramente monitoreremo quanto accadrà, ribadendo vicinanza e complicità massima: è questo il momento di compattarsi!
Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di delegittimazione ed attacco a lotte collettive di chi prova ad organizzarsi e combattere contro gli attacchi che Stato e padroni infliggono alla quotidianità delle vite di sfruttati e sfruttate. Sappiamo benissimo che, trovandoci ormai in uno stato di guerra e polizia, la situazione non farà altro che peggiorare.
Abbiamo un’unica scelta; moltiplicare le iniziativa di lotta, restando al fianco di chi viene represso/a. Ed è esattamente quello che faremo.
SI PARTE E SI TORNA INSIEME: unitə contro stato di guerra e polizia