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A Catania assemblea pubblica dentro la zona rossa

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ASSEMBLEA PUBBLICA ALL’INTERNO DELLA ZONA ROSSA – DOMENICA 9 H. 18.00 A PIAZZA SCIUTI – SICUREZZA DI CHI?

Anche Catania avrà le sue zone rosse, sei in tutto, individuate nelle aree poste in prossimità della Stazione ferroviaria, di piazza Alcalà e in quelle a “forte vocazione turistica, commerciale e di movida”, ovvero le zone intorno alle piazze Duomo e Università, a piazza Stesicoro, alla Villa Bellini e al Teatro Massimo.
È chiaro l’approccio: la città non è più di tuttx, l’ordinato vivere civile della loro collettività è messo a rischio. Va nascosta la polvere sotto il tappeto per non danneggiare la “vocazione turistica” delle vie del centro. Va represso il dissenso, l’antagonismo. Perché le “manifestazioni di protesta” che spesso avvengono in Piazza Università ledono alla sicurezza borghese, le “donne dedite alla prostituzione” e i “numerosi esercizi commerciali gestiti da cittadini stranieri soprattutto di nazionalità gambiana e senegalese” di Corso Sicilia e San Berillo indicano degrado sociale e non si sposano bene con ciò che dovrebbe essere la “city della città di Catania”. Loro vorrebbero città non più per chi le vive e le abita ma solo per chi ci spende e le attraversa, le grandi vetrine del capitalismo.
A queste politiche razziste e discriminatorie ci opporremo, continuando ad organizzarci dal basso praticando autogestione fuori dalle logiche del profitto capitale.
Saremo la mala-movida.

Domenica 9 febbraio Piazza Sciuti h.18.00 assemblea cittadina pubblica contro l’applicazione delle zone rosse!

A riprova dell’importanza di iniziative come questa e della lotta contro lo Stato di Polizia, riportiamo il breve video e il comunicato a seguito di quanto accaduto pochi giorni fa…


Stamattina, durante le festività agatine (e dunque sotto lo sguardo di centinaia di passanti), le forze dell’ordine hanno immobilizzato e arrestato un uomo in Corso Sicilia in condizioni che riteniamo disumane.
Dopo un breve inseguimento il ragazzo è stato immobilizzato e accusato di “vendere dei palloncini senza autorizzazione”.
Non ci sorprende come le forze dell’ordine si facciano forza e agiscano abusi contro persone, come è successo stamattina, ritenute pericolose perché “non a norma di legge”, come in questo caso.
Come se non bastasse, quando le persone vicine, che hanno visto l’uomo immobilizzato a terra, si sono avvicinate per tentare di mettere un freno all’abuso in corso, sono state identificate e denunciate dalle forze dell’ordine che non hanno ammesso la minima contestazione al loro potere (e strapotere).
La decisione da parte del prefetto di istituire zone rosse ha avuto già dal primo giorno come risultato quello di creare delle enormi aree della città in cui le forze dell’ordine si sentono in diritto e dovere di agire incontrastate.
Questo è quello che ci aspetta nei prossimi mesi. L’applicazione delle zone rosse, come avevamo già immaginato, è di matrice classista, razziale e discriminatoria.

Rispondiamo alla violenza dello Stato e della polizia! Vediamoci domenica 9 alle 18.00 a Piazza Sciuti per parlare di quello che sta succedendo e capire come fronteggiarlo!