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Resoconto assemblea plenaria Coordinamento Nazionale No Nato (CNNN) – 18 maggio 2025

21.05.2025

Emanuele Lepore – ANVUI; Salvatore Ambrosino – Tavolo Uniti contro la guerra Napoli; Marianna Panico – Generazioni Future; Patrick Boylan – Rete No War; Stefano Antonelli – Brigate Verdi; Gabriele Abrotini – Resistenza Popolare; Mauro, Claudia, Federico Roberti, Pietro Vannuccini – Coordinamento Paradiso Bologna; Chiara Masini – P.Carc; Natale Salvo, Sinistra Libertaria – Trapani; Massimo Aliprandini – Lega Obiettori di Coscienza Milano; Marco Palombo – No War; Giovanni Seclì – Lecce; Paola Salviero – Rete No War; Patrizia Morciano – Pace, terra e dignità, Puglia; Enrico Melissano – Lecce; Gabriele Giovanoli – Carpi Consapevole; Mario Sanguinetti – Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e Università; Ludovico – Tavolo uniti contro la guerra Napoli; Tito Detoni – Coordinamento No green pass e oltre, Trieste; Marco Giuseppe Toma; Ida Merello – Genova; Riccardo – Milano.

Emanuele Lepore apre l’assemblea illustrando l’ordine del giorno che ha l’obiettivo di promuovere un ragionamento ampio sui prossimi appuntamenti di mobilitazione e lotta contro la Terza guerra mondiale. Dato il contesto internazionale (sviluppo Terza guerra mondiale), stante l’indirizzo del Governo Meloni (sottomesso agli imperialisti Usa e quindi in linea con l’aumento delle spese militari), alla luce delle politiche dell’UE (procedere speditamente con il piano riarmo arrivando a bypassare, per quanto conti poco, il voto del parlamento europeo) e del vertice Nato all’AIA, a cui parteciperà anche Israele, funzionale a definire la politica di guerra del blocco Nato contro la Federazione Russa, la Repubblica Popolare Cinese e tutti quei paesi non allineati gli USA e alla NATO, sono state convocate due mobilitazioni nazionali per il 21 giugno a Roma. La proposta che a questa assemblea porta la segreteria del CNNN è quella di promuovere una partecipazione unitaria a tutte le mobilitazioni in programma.
I prossimi appuntamenti principali sono: assemblea di PaP del 24 maggio a Roma per organizzare la manifestazione del 21 giugno, mobilitazione del 26 e 27 maggio contro il vertice Nato del mediterraneo a Napoli, manifestazione del 31 maggio a Roma contro il dl sicurezza (a fine maggio inizia l’iter parlamentare per rendere legge effettiva il dl sicurezza che intacca tutte le forme di protesta, in particolare le mobilitazioni di lavoratori ma anche quelle contro la guerra, la Nato e il riarmo), 2 giugno per il quale molti organismi si stanno già attivando (addirittura un sindacato di polizia ha dichiarato che non manderà i suoi iscritti alle manifestazioni istituzionali dal momento che il nostro paese è coinvolto in scenari di guerra) e per cui il CNNN lancia appello a fare mobilitazioni locali (come volantinaggi e diffusioni) e a promuovere una “partecipazione critica” alle manifestazioni istituzionali con l’obiettivo di rompere con propaganda di guerra. Infine, il 21 giugno data in cui, oltre alla manifestazione convocata da PaP, c’è la manifestazione della rete Stop Rearm Europe promossa da decine e decine di realtà.
Come CNNN abbiamo già rivolto, tramite un articolo, un appello ai promotori delle due manifestazioni previste per il 21 giugno per costruire una piazza unitaria dal momento che la mobilitazione contro la guerra, la Nato e il riarmo è rappresentata da decine e decine di organismi che si attivano a livello locale e inevitabilmente due mobilitazioni creerebbero una situazione divisiva per le varie istanze popolari. Riteniamo importante che si sviluppi un dibattito affinché sia convocata una piazza unica in cui viva uno spirito unitario, contenuti specifici delle varie organizzazioni che parteciperanno ma che vanno in una stessa direzione. Sempre il 21 giugno il CNNN vuole promuovere al mattino un’assemblea nazionale a Roma per fare il punto su lotta contro la Nato e la guerra e i passi successivi per poi confluire nel pomeriggio all’interno della mobilitazione.

Patrick Boylan (Rete No War) propone di intervenire il 2 giugno alla parata militare ai fori imperiali a Roma portando dei cartelli che denunciano la guerra in corso e il ruolo dei vari settori dell’apparato militare e poi dargli ampia propaganda. Per quanto riguarda l’assemblea di PaP del 24 maggio, si propone di intervenire e di perorare la causa dell’unità e chiede all’assemblea quali possono essere le argomentazioni da portare. Ritiene difficile che la risposta sarà positiva, sia per quanto riguarda PaP che la rete Stop Rearm Europe che ha deciso di mantenere la data nonostante fosse già uscito appello di PaP, quindi nel caso in cui si dovessero mantenere due piazze distinte propone di confluire nella manifestazione di PaP.

Natale Salvo (Sin Libertaria – Trapani) pone l’accento sull’importanza di sviluppare l’attività localmente, anche per ottenere maggiore copertura mediatica, di far conoscere l’attività del CNNN e di sviluppare il lavoro nelle scuole contro la martellante propaganda di guerra. Conclude dicendo che alla battaglia contro la Nato bisogna aggiungere la contrarietà ad un esercito professionale e mercenario.

Piero Vannuccini (Coordinamento Paradiso Bologna) afferma che la Nato è destinata a sfaldarsi e che in questo contesto la Meloni non è il nemico principale perché anche soltanto opportunisticamente è in disaccordo con l’invio di truppe in Ucraina e altre manovre di guerra. Infine è d’accordo sui rischi che comporta un esercito professionale, ma allo stesso tempo ritiene preoccupante anche l’esercito di leva.

Stefano Antonelli (Brigate Verdi) parla dell’8 giugno data in cui verrà rinnovato il memorandum di intesa Italia-Israele che è sostanzialmente un accordo militare (ricerca, sperimentazione, ecc.) e afferma che è una data di cui in qualche modo il CNNN deve occuparsi.

Chiara Masini (P.Carc) afferma che bisogna battagliare per arrivare ad una piazza unitaria il 21 giugno e sull’importanza di non dare tale battaglia persa in partenza. Fa un passaggio sulle mobilitazioni del mese di aprile (4-5-6 aprile contro il 76 anniversario della Nato, 5 aprile piazza M5S a Roma, 15 aprile manifestazione a Milano pro Palestina e 25 aprile, che da nord a sud del paese, ha mandato al mittente gli appelli alla “sobrietà” legando le mobilitazione alla lotta contro la guerra nel nostro paese oggi) che mostrano una maggiore propensione delle persone a mobilitarsi e farlo in modo sempre più combattivo. Afferma che è a questi soggetti che dobbiamo parlare, i vari comitati, associazioni, organismi e singoli che lottano contro la guerra, la Nato e il riarmo sono già una realtà concreta e dobbiamo farli convergere. Molte realtà non stanche della frammentazione e sono propense a lavorare in questa direzione. A questo proposito, conclude proponendo di fare un appello alla piazza unitaria da far sottoscrivere alle diverse realtà interessate.

Ludovico Chianese (Centro culturale palestinese Handala Ali aderente al Tavolo cittadino Uniti contro la guerra, Napoli) fornisce maggiori in formazioni sul vertice Nato del Mediterraneo del 26 e 27 maggio a Napoli. Si riuniranno tutti i rappresentati nella Nato e ci saranno rappresentanti di Israele e dell’Ucraina. È stata fatta un’assemblea cittadina il 10 maggio, a seguito del molto partecipato corteo del 25 aprile, a cui hanno aderito tutte le realtà che lottano contro la guerra e in cui sono state decise due tappe di avvicinamento al 26, 27 maggio, la contestazione al giro d’Italia e la manifestazione pro Palestina del 17 maggio. Le parole d’ordine uscite dall’Assemblea del 10 maggio sono state No Riarmo, No NATO e la Resistenza oggi è in Palestina che verranno portate in piazza e in corteo il 26 maggio . Il punto di concentramento sarà Piazza del Gesù alle ore 16.30 per poi dare vita d un corteo alle 17.30. Infine, fa un passaggio sul 25 aprile in cui si è fatta una sola piazza e si è messo in primo piano il no alla guerra e al riarmo contando una manifestazione molto partecipata e con presenza dell’ANPI e di alcuni partiti della sinistra.

Tito Detoni (Coordinamento no green paas e oltre, Trieste) invita alla manifestazione regionale del 31 maggio prevista a Trieste contro le operazioni per rendere il porto di Trieste un centro logistico – militare inserito nell’IMEC (che prevede un collegamento diretto tra il porto di Trieste e Israele) e nella Three Seas, programmi con finalità militari. A questo proposito, il Governo Meloni ha definito Trieste porto dell’Ucraina, l’obiettivo è quello di integrare il porto nel progetto della Nato di creare un asse strategico anti-russo e di sviluppo bellico verso l’est Europa. Spiega come il Friuli Venezia Giulia è sempre più coinvolto nella guerra tramite non solo il progetto sul porto ma anche i suoi poligoni e basi e le aziende produttrici di armamenti. Conclude l’intervento sottolineando quanto la questione dei porti sia decisiva nella lotta contro la guerra, chiede quindi supporto e rilancio della mobilitazione del 31 maggio a Trieste. Infine, rispetto alla piazza del 21 giugno a Roma afferma che è importante lottare per l’unitarietà, ma che in ogni caso bisogna stare nelle piazze più numerose e in generale avere fiducia nella mobilitazione perché i nostri referenti, ossia chi è contro la guerra mondiale ed è sempre più stanco della situazione, appartiene alla stragrande maggioranza della popolazione a cui dobbiamo arrivare.

Giovanni Seclì da Lecce prende di mira la frammentazione delle lotte in quanto deleteria e quindi afferma la necessità di fare una lotta per una piazza unitaria, anche se dubita della possibilità di convincere PaP a farlo.

Emanuele Lepore afferma che la logica autoreferenziale (settarismo, concorrenza) è una tara storica del movimento in Italia, ma l’aspetto centrale che ci deve riguardare è dare battaglia contro queste arretratezze, ad esempio facendo un appello da far sottoscrivere a più realtà possibili. Se poi i promotori proseguiranno con la loro linea di fare piazze divise se ne dovranno assumere la piena responsabilità politica a fronte dell’opposizione ampia a queste dinamiche malsane e deleterie. Sottolinea poi ciò che emerso in altri interventi rispetto all’importanza di sviluppare la lotta contro la Nato a livello territoriale e di tenere assieme obiettivi immediati (no al riarmo) e di prospettiva (no alla Nato). In questo senso, aldilà del teatrino e dichiarazioni varie, i principali paesi dell’UE sono paesi Nato di conseguenza per l’UE riarmarsi significa riarmare la Nato (il piano di riarmo è perfettamente in linea con le direttive di Trump per aumento della spesa militare). Conclude dicendo che dobbiamo fare vari passaggi da qui al 21 giugno per far confluire le due mobilitazioni, forti anche del fatto che nessuno dei promotori ha interesse affinché la giornata del 21 sia svilita: in definitiva o troveranno un accordo o dovranno assumersene la responsabilità.

Marianna Panico (Generazioni Future) afferma che Ugo Mattei sta lavorando con entrambi gli organizzatori per promuovere una piazza unitaria ed è con questo spirito che interverrà all’assemblea del 24 maggio. Laddove non si dovesse convergere propone che il CNNN aderisca alla piazza di PaP viste le parole d’ordine più nette. Inoltre, nonostante sia d’accordo sul fatto che la Nato avrà vita breve, dice che il pregio della battaglia del coordinamento è quello di intervenire sulle coscienze portando un’alternativa di pace che passa da azioni concrete. Infine, è d’accordo con la proposta di Patrick sul 2 giugno, potrebbero replicarla anche a Napoli davanti alla Prefettura. In ultimo chiede al CNNN di fare proprie le parole d’ordine “la resistenza oggi è in Palestina”. E sollecita a mantenere un attenzione continua sul porto di Trieste essendo il primo fronte dichiarato questa 3 guerra mondiale in territorio italiano.

Patrizia Morciano (Pace, terra e dignità, Puglia) afferma che è fondamentale che le due piazze si uniscano e che, per contrastare la tendenza all’autoreferenzialità è importante che alla piazza ogni organismo possa portare le proprie bandiere e simboli. Sottolinea l’importanza di essere nelle piazze più partecipate che permette di incidere di più sulla realtà.

Massimo Aliprandini (Lega Obiettori di Coscienza, Milano) afferma che è necessario portare non solo la parola d’ordine del no alla Nato ma anche quella della neutralità dell’Italia, quindi approfondire ragionamento sulle missioni all’estero che si allargano sempre di più e che sono in netto contrasto con l’art.11 della Costituzione, oltre a intruppare sempre più giovani.

Gabriele Abrotini (Resistenza Popolare) dice che al momento due sono le contingenze immediate di cui occuparsi, piano di riarmo e genocidio in Palestina e che sarebbe disastroso fare due mobilitazioni diverse il 21 giugno; dal punto di vista ideologico c’è una vicinanza maggiore con PaP ma occorre sfruttare la frattura di tutti quegli organismi che dialogavano con il Pd e che oggi si stanno distaccando per contraddizioni interne a quel campo, quindi è fondamentale partecipare e intercettare pezzi del movimento aggregato attorno alla campagna Stop Rearm Europe. In questo percorso serve spendere al massimo la credibilità del CNNN e battagliare per una piazza unitaria.

Stefano Antonelli (Brigate Verdi) propone di fare ognuno cartelli con le stesse parole d’ordine segnalate da Patrick Boylan e prima del 2 giugno fare foto davanti alle strutture militari da far girare insieme all’appello.

In conclusione, si passano in rassegna le decisioni prese:

  • per quanto riguarda l’intervento all’assemblea del 24 maggio, l’orientamento da portare è condiviso e ossia quello di proporre una piazza unitaria. Alla luce della battaglia che promuoviamo su unitarietà della piazza, il CNNN deciderà su quale delle due confluire se le piazze saranno divise e che non possiamo decidere ora: bisogna innanzitutto impegnarsi nell’andare fino in fondo ed estendere il dibattito rispetto alla costruzione di una piazza unitaria. E’ fondamentale per noi mettere al centro i nostri referenti, quindi le decine migliaia di persone che si mobiliteranno, ed essere coerenti nei loro confronti portando la parola d’ordine del fare del 21 giugno una mobilitazione unitaria. Decidiamo di far uscire l’appello unitario (appello promosso dal CNNN ma da far sottoscrivere ai vari organismi, aderenti e non), ognuno dovrà avere un ruolo attivo nel portare l’appello in ogni contesto in cui interviene. Rispetto all’ assemblea del 21 giugno in presenza a Roma, sarà un’occasione per vedersi di persona e per fare il punto sul come rilanciare l’iniziativa del CNNN dopo la manifestazione del 21 giugno (la guerra continua e la mobilitazione va sempre rilanciata e rafforzata).
  • Si ribadisce la centralità dei lavoratori, loro sono in prima linea o direttamente, come i portuali, o indirettamente perché subiscono le politiche di guerra (chiusura aziende o riconversione per produzione bellica) e quindi di fare in modo che anche lo sciopero del 20 giugno proclamato da USB sia uno sciopero condiviso anche da altre sigle sindacali;
  • Su mobilitazione di Napoli del 26 maggio il CNNN si impegna a propagandare le iniziative e a far confluire i più prossimi alla manifestazione;
  • Per il 31 maggio a Trieste il CNNN farà circolare l’appello a partecipare;
  • Per la mobilitazione del 31 maggio a Roma contro il dl sicurezza il CNNN si impegnerà con una presenza locale stante i numerosi impegni che già lo coinvolgono;
  • Per il 2 giugno si stabilisce di promuovere una giornata di lotta a livello locale, da banchetti di controinformazione a volantinaggi e, dove è possibile, “partecipazione critica” alle celebrazioni istituzionali della Festa della Repubblica.

Invitiamo chi ha partecipato all’assemblea ad inviare eventuali correzioni/note/integrazioni.
Segreteria CNNN

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Contatto mail: coordinamentonazionalenonato@proton.me
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