All’Aia dal 24 al 26 giugno ci sarà il vertice Nato il cui obiettivo sarà chiedere ai Paesi membri di destinare tra il 3,5 e il 5% del Pil alla spesa militare, ossia si deciderà come e quanto i paesi Nato e loro partner dovranno investire nella promozione della Terza guerra mondiale. A preparare il vertice Nato, nelle ultime settimane si sono tenute imponenti esercitazioni tutte volte a preparare ulteriormente gli eserciti Nato a fronteggiare la Federazione Russa e in generale a quelli che gli analisti Nato definiscono “nuovi e sempre più plausibili scenari di guerra”.
L’esercitazione Exercise Hedgehog 2025 si è da poco conclusa, iniziata il 5 maggio. Ha coinvolto undici nazioni Nato in Estonia: Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Francia, Canada, Lettonia, Finlandia, Svezia, Danimarca, Polonia e Portogallo. Ma non solo, perché erano presenti anche come figure di “osservatori” il Giappone e, soprattutto, l’Ucraina e Israele. I soldati impegnati nell’esercitazione sono stati 16 mila.
A 100 chilometri dal confine russo, in Finlandia, si è tenuta dal 1° al 31 maggio, con 6.500 militari coinvolti, l’operazione Norther Strike 125 dello stesso esercito finlandese insieme con quelli svedese e britannico, impegnati nell’uso di droni per la ricognizione, obici e sistemi di artiglieria a lungo raggio.
Defender 2025 è in corso dall’11 maggio e terminerà il 24 giugno. Si sta tenendo in Finlandia, Lettonia, Lituania, Norvegia e Svezia. Mobilitati 25 mila militari di ventinove nazioni. Di questa enorme esercitazione fa parte l’operazione Swift Response 2025 che riguarda solo la Lituania e 1.650 paracadutisti d’élite di Germania, Francia, Paesi Bassi e Italia: la Folgore ha partecipato a un lancio di massa dai velivoli C130 italiani il 16 maggio scorso. Si tratta di addestramento al combattimento su larga scala, più precisamente per essere pronti a “proiettare rapidamente la propria forza di ingresso in zona ostile senza preavviso”. A dimostrazione dell’impegno del governo Meloni per la buona riuscita dei colloqui di pace!
Queste sono soltanto le operazioni in corso più massicce e importanti della Nato, a cui si aggiunge l’esercitazione Immediate response 2025. Durerà fino ad oggi 9 giugno e ha coinvolto Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Grecia, Croazia, Bulgaria, Slovacchia, Albania, Macedonia del Nord e Montenegro, oltre a due Paesi non membri della Nato: Austria e Kosovo. Il teatro d’azione è stato la Grecia e il Mediterraneo dove la Nato ha simulato operazioni di guerra contro navi e sottomarini della Federazione Russa, in linea con quanto affermato a gennaio scorso dal segretario generale della Nato, Mark Rutte: “Abbiamo piani militari solidi, la prontezza delle nostre forze è aumentata, le esercitazioni militari sono più grandi e più frequenti. Tutto questo è essenziale, ma non è sufficiente per affrontare i pericoli che ci attendono nei prossimi quattro o cinque anni. Lo ripeto: per prevenire la guerra dobbiamo prepararci. È tempo di passare a una mentalità da tempo di guerra. Questo significa che dobbiamo rafforzare ulteriormente le nostre difese, investendo di più nella difesa e producendo maggiori e migliori capacità difensive”.
Tutto questo, mentre il regime di Kiev con l’appoggio informativo, militare e organizzativo dell’intelligence NATO attacca ben tre basi strategiche (nucleari) della Federazione Russa e compie due attentati terroristici contro infrastrutture civili alla vigilia dell’avvio delle trattative ad Istanbul.
Tutto questo mentre Germania, Francia, Regno Unito e USA decidono di stoppare le restrizioni sull’uso delle armi a lungo raggio a Kiev per poter colpire il territorio della Federazione Russa più in profondità, così come annunciato dal cancelliere tedesco Friedrich Merz il quale, insieme a tale dichiarazione, ha garantito una fornitura di missili a lungo raggio Taurus all’Ucraina.
A Mark Rutte e alle dichiarazioni di Merz fa eco il nostrano Ministro della Difesa Crosetto, che da buon rappresentante dell’industria militare presenta il piano di riarmo e guerra Made in Italy: una riserva che possa attingere anche a “personale privo di pregresse esperienze militari”, lo stanziamento di dieci miliardi di euro per raggiungere il 2% del Pil per la spesa militare nel più breve tempo possibile, il raddoppio della produzione di missili per il sistema Samp-T, a cui si aggiunge la “promozione della cultura della Difesa”, quindi più militari nelle scuole, nelle piazze, negli eventi pubblici e in vari altri contesti civili.
Ma non basta, per Crosetto è necessario che l’Italia assuma un maggiore ruolo nelle decisioni sulle missioni all’estero smettendo di essere solo una troops contributing nation: insomma, per Crosetto l’Italia non deve solo eseguire gli ordini, deve anche decidere quali popoli bombardare. Una bella dimostrazione di sovranismo in barba a chi ci vuole sottomessi agli Usa e all’UE e ai loro piani di guerra!
È giunto il momento di farla finita con la casta di mercanti di morte che governa il paese. È giunto il momento di far saltare i piani dei guerrafondai Usa-Nato e UE e dei sionisti israeliani. È giunto il momento di liberarci dal cancro rappresentato dai promotori della Terza guerra mondiale. Serve una vera e propria lotta di liberazione che deve partire da ogni territorio e convergere in un’unica mobilitazione generale a cui lavorare con pazienza, dedizione, alimentando la solidarietà, superando gli steccati del settarismo e della concorrenza e sviluppando sempre di più il coordinamento delle forze antimperialiste e pacifiste del nostro paese. È possibile farlo a partire dal prossimo 21 giugno a Roma, in cui serve impegnarsi per un’unica mobilitazione. C’è ancora tempo per accordarsi e impedire la frammentazione di una piazza che può raccogliere il crescente malcontento popolare e la voglia di ribellione e protesta per fermare la Terza guerra mondiale.
Facciamo del 21 giugno una giornata di mobilitazione nazionale unitaria contro la Nato, il governo Meloni, i piani di riarmo europei e per fermare la Terza guerra mondiale:
– ore 10.00: ASSEMBLEA PUBBLICA “FERMARE LA TERZA GUERRA MONDIALE E CHI LA PROMUOVE!” – Sede UAAR, via Francesco Negri, 67/69 – Roma;
– dalle ore 14.00: tutti in piazza con lo spezzone del Coordinamento Nazionale No Nato!
Coordinamento Nazionale No Nato
Telegram – https://t.me/CoordNazNoNATO
Contatto mail – coordinamentonazionalenonato@proton.me
Sito – https://www.noguerranonato.org/coordinamentonazionale