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Sabotare la guerra è possibile e legittimo!

Ovunque la NATO e i suoi eserciti si insediano portano devastazione ambientale e sociale, repressione, escalation militare.
Ovunque questi criminali progettano guerre e massacri, la resistenza è legittima, organizzarla il primo passo!

In Sardegna lo Stato Italiano occupa decine di migliaia di ettari con servitù e domini militari, facendo dell’isola il principale campo d’addestramento militare della NATO, così come di Israele e degli altri paesi imperialisti che affittano i poligoni. L’abuso del territorio sardo ha un impatto enorme come la distruzione dell’habitat naturale e l’inquinamento a lungo termine dovuto ai residui dei bombardamenti. A ciò si aggiungono la pericolosità degli enormi quantitativi di ordigni inesplosi e l’elevata incidenza di malattie cardiovascolari e tumorali negli abitanti delle zone limitrofe, causate dai metalli pesanti dispersi nell’ambiente, senza contare il costante rischio di bombardamenti, oltretutto senza che nessuna guerra sia stata dichiarata! Questa è la stessa ipocrisia con cui la classe dominante, sempre in nome della pace, finanzia la guerra, prepara la guerra e vorrebbe impedire qualunque futuro che non sia la guerra.
La Sardegna è la dimostrazione che questo scenario non è un futuro inevitabile e soprattutto che organizzarsi per impedirlo è possibile! L’assemblea A Foras riunisce persone e comitati che si oppongono all’occupazione militare dell’isola. Negli anni, chiunque voglia opporsi all’imperialismo ha trovato in Sardegna esempi vincenti di sabotaggi che hanno costretto più volte a interrompere esercitazioni militari e fabbriche di bombe. Il più famoso è forse l’interruzione della Trident Juncture nel 2015, la più grande esercitazione militare dal secondo dopo guerra, grazie all’irruzione di un corteo di massa nel poligono di Teulada. Ebbene, la politica espansionista della NATO ha trovato in Sardegna una forte opposizione negli ultimi anni e, come ci insegna la Val Susa, si conferma che il protagonismo popolare e la determinazione nel portare avanti la propria lotta sono due ingredienti essenziali per sviluppare la legittima risposta alla crisi, alla devastazione dei territori, alla militarizzazione, allo smantellamento dei diritti. Sono due ingredienti essenziali anche per resistere e lottare contro la repressione dello Stato italiano che si abbatte su compagni, attivisti e cittadini. L’Operazione Lince è un’operazione poliziesca e giudiziaria orchestrata a danno degli attivisti antimilitaristi in Sardegna. Con accuse gravi come associazione con finalità di terrorismo (270 bis), la procura di Cagliari cerca di colpire duramente e mandare un messaggio intimidatorio a chiunque si voglia mobilitare contro la NATO e l’abuso del territorio sardo. Nelle stesse settimane in cui il Governo Meloni propone l’indennità per i parlamentari – non per evitare processi politici, ma piuttosto per rendere impunibili le loro attività di ladrocinio ai danni della collettività – il processo per l’Operazione Lince procede spedito, al ritmo di 4 udienze in 4 mesi, la prossima delle quali prevista il 19 febbraio.
E’ evidente il tentativo di cancellare ogni opposizione a un sistema economico e sociale che fomenta le guerre, distrugge l’ambiente, compromette la salute delle persone, crea disuguaglianze e alimenta lo scontro tra le classi più deboli. In questo quadro si muove l’informazione dei media mainstream, allineata alle narrazioni dalle procure che fanno degli attivisti “pericolosi sovversivi”, se non proprio dei “terroristi”.
Per questo esprimiamo massima solidarietà agli attivisti e a tutto il popolo sardo impegnato nella lotta contro l’occupazione!
Anche Firenze è sempre più coinvolta e sconvolta (come il resto della Toscana) dai processi di militarizzazione con la scelta di installare nel quartiere di Rovezzano il Quartier Generale permanente della Multinational Division South (Mnd-S) della NATO. Di fatto l’intera città sarebbe presa in ostaggio del centro di controllo incaricato di esportare la guerra in Medioriente e Nord Africa.
Anche qui, dietro segreti militari e intrighi diplomatici che né le istituzioni locali (a guida PD) né quelle nazionali (FdI) vogliono rendere pubblici, si cela la stessa banale verità: potenti che si arricchiscono sottraendo il territorio alla cittadinanza e organizzando guerre in cui a morire non saranno mai loro.
I quartieri generali NATO, i loro eserciti, e le istituzioni messe al loro servizio sono gli unici criminali di questa storia.
Sabotare la guerra che minaccia il nostro futuro non è terrorismo, è Resistenza!

Comitato No Comando NATO né a Firenze né altrove