Nella giornata del 2 giugno il Comitato NO Comando NATO assieme a Firenze per la Palestina ha fatto sentire la propria voce durante le celebrazioni ufficiali per la Festa della Repubblica in piazza della Signoria. Proponiamo di seguito in volantino distribuito per l’occasione.

FIRENZE È CONTRO LA GUERRA, FUORI LA NATO DALLA NOSTRA TERRA!
PALESTINA LIBERA DAL FIUME AL MARE!
VIA CARRAI DALLA FONDAZIONE MEYER!
C’è un divario sempre più netto tra le istituzioni, a vario titolo responsabili e complici dello Stato di guerra in atto, e la spinta popolare di chi dice NO alla guerra, all’invio di armi a Kiev, alle relazioni con Israele e all’insediamento del Comando NATO nella caserma Predieri.
C’è un divario sempre più netto tra i lavoratori e le lavoratrici il cui potere d’acquisto si riduce sempre di più, e le promesse dei governi di ogni colore che sostengono le politiche di austerità e appoggiano le spese militari.
Oggi siamo in questa piazza perché il 2 giugno è ormai diventata una giornata celebrativa che ostenta nazionalismo e militarismo, cioè proprio quelle basi culturali che legittimano il nostro sfruttamento, la corsa al riarmo e la guerra.
Siamo qua per dire che la misura è colma e i teatrini sono finiti.
Abbiamo più volte denunciato le menzogne della Lega e di Fratelli d’Italia che hanno fatto la loro campagna elettorale promettendo l’abrogazione della legge Fornero, il taglio delle accise, delle bollette e l’aumento dei salari. Praticamente mettendo a frutto i disastri di cui erano complici.
Allo stesso modo oggi vediamo il Partito Democratico parlare di pace, addirittura sostenere la campagna per il referendum dell’8 e del 9 giugno, chiamare una piazza per Gaza dopo decenni di occupazione e mesi di genocidio.
Vogliamo dire chiaramente al Partito Democratico che non costruirà il proprio rilancio ancora una volta sulla nostra pelle e su quella dei Palestinesi. Le chiacchere sono finite. Vogliono parlare di pace e di Palestina? Allora è arrivato il tempo dei fatti a partire da Firenze.
Vogliamo che venga dichiarata la rottura di ogni forma di collaborazione e relazione con lo Stato d’Israele visto anche che Tel Aviv è stata addirittura presa a modello per i sistemi di sicurezza e videosorveglianza della nostra città.
Carrai deve essere immediatamente rimosso dalla Fondazione Meyer e tenuto a distanza da ogni altro incarico pubblico e legame con l’amministrazione pubblica.
Sul Comando NATO che si dovrebbe insediare a Firenze aspettiamo una presa di posizione netta di contrarietà e una dichiarazione di indisponibilità all’utilizzo di fondi pubblici per lavori esterni alla caserma che ne agevolino l’operato.
Vogliamo infine una presa d’atto dell’utilizzo che i comandi militari e l’esercito stanno facendo delle scuole per arruolare i giovani alla guerra perché l’educazione che vogliamo è quella della Resistenza, l’unica forma di reale di ripudio della guerra.
Il NO alla guerra e al genocidio non sono slogan elettorali, ma una forza materiale che
sia realmente capace di mettere in discussione la macchina bellica!
