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GIOVEDÌ 16 OTTOBRE ASSEMBLEA DEL COMITATO ORE 21.00 AL CIRCOLO LA LOGGETTA

Dopo la manifestazione di sabato 11 ottobre organizzata dal Comitato NO Comando NATO né a Firenze né altrove abbiamo la necessità di fare il punto della situazione.

Vogliamo fare un bilancio della giornata e riteniamo sarebbe importante che si sentissero coinvolte e prendessero parte al dibattito tutte le realtà che hanno partecipato e sono intervenute durante la manifestazione.

Vogliamo in particolare mettere l’accento sulle motivazioni addotte dalla Questura di Firenze per giustificare il divieto di qualsiasi manifestazione contro la guerra davanti alla Caserma Predieri: garantire l’equilibrio tra il diritto a manifestare e la sicurezza degli obiettivi sensibili militari.

La zona indiretta alla manifestazione era molto ampia: la via Aretina, lo stradone davanti alla caserma, via Sant’Andrea a Rovezzano.
Il rione è stato completamente militarizzato.
Siamo arrivati al paradosso che alcuni residenti della zona non hanno avuto la possibilità di avere accesso alla propria abitazione fino al termine della manifestazione.

Le istituzioni cittadine hanno sempre eluso il discorso dicendo di non avere responsabilità e autorità rispetto all’insediamento del Comando NATO.
Ora noi chiediamo: è una loro responsabilità l’informazione sui rischi che derivano da questa scelta o neanche su questo hanno autorità?

Se un corteo cittadino contro la guerra è classificato come un pericolo “per la sicurezza pubblica” rispetto ad un obiettivo militare, quali sono le valutazioni sui rischi per la sicurezza in caso di ulteriore escalation tra NATO e Russia? Sono state fatte?

Quale è il livello di allerta imposto dalla NATO all’interno del Comando? Quanto si estende al di fuori dei confini della Caserma?
Ci sono informazioni precise in merito o viviamo in una fase di totale subalternità del “civile” rispetto al “militare”?

Non possiamo essere solo noi a cercare risposte a queste domande per poi essere tacciati di “allarmisti”.
Dobbiamo pretenderle da chi ha il dovere di fornirle.
Per questo il nostro obiettivo di breve periodo sarà la convocazione di un Consiglio di Quartiere nella zona di Sant’Andrea dove il Comitato e i residenti della zona abbiano modo di comprendere la gravità della situazione ed avere risposte.
Vogliamo parlarne per arrivarci nel più breve tempo possibile organizzando al meglio l’appuntamento.