ASSEMBLEA PUBBLICA
FERMARE LA TERZA GUERRA MONDIALE E CHI LA PROMUOVE!
21 giugno, ore 10.00
Sede UAAR, via Francesco Negri, 67/69 – Roma
Dalle ore 14.00 tutti/e in piazza!
La Nato ha iniziato ufficialmente la discussione sui nuovi obiettivi di spesa militare dei paesi membri e quanto sta discutendo è perfettamente in linea con i più che ventilati piani di riarmo promossi da Ursula von del Leyen e dalla Commissione Europea. Il Consiglio Atlantico sta esaminando le possibilità da concordare al summit che si terrà a L’Aia dal 24 al 26 giugno 2025, summit che vedrà la partecipazione di capi di Stato e capi di governo dei trentadue membri della NATO, dei loro Paesi partner e dell’UE.
La discussione partirà dalla proposta statunitense promossa dal vicepresidente USA JD Vance di raggiungere almeno il 5% del Pil in spesa per la Difesa, oltre il doppio rispetto al 2% attuale (che, ad oggi, buona parte dei paesi NATO non è ancora in grado di rispettare), con il Segretario Generale della NATO Mark Rutte che, nel tentativo di tenere insieme le posizioni dei 32 Stati membri, ha proposto che ogni Paese membro della NATO dovrà impegnarsi a spendere almeno il 3,5% del Pil per sistemi d’arma e di difesa ‘classici’, ossia truppe, mezzi e munizioni, e prevedere l’ulteriore 1,5% per la “prevenzione” della guerra ibrida, i cyberattacchi ecc.
In questo progetto di corsa al riarmo rientrano anche la sostituzione delle testate atomiche B61 statunitensi in Europa (per l’Italia a Ghedi e Aviano) con le B61-12 trasportabili dagli F-35 e l’installazione in Germania nel 2026 dei nuovi Euromissili in seguito ad un accordo con gli USA dell’ex governo tedesco Scholz.
La linea della NATO e della UE è chiara: bisogna investire e ancora investire nella promozione della Terza guerra mondiale.
Dal canto suo, il governo Meloni cerca di far ingoiare a gran parte della popolazione italiana le proprie politiche guerrafondaie obbedendo da buon cane da guardia agli ordini di Washington, Bruxelles e Tel Aviv: dalle operazioni di “war washing” (vedi l’evento/esercitazione Joint Stars for Charity promossa dal COVI di Roma), alla propaganda della necessità di “adeguare le Forze Armate alle sfide dei nostri tempi”, al silenzio sulle operazioni di guerra sporca promosse da agenti stranieri su suolo nazionale, fino all’apertura ufficiale del bando per la costruzione del nuovo comando NATO a Firenze in barba alle proteste e mobilitazioni che da due anni coinvolgono la città.
Tutto ciò si aggiunge all’occupazione del nostro paese da parte di decine e decine di basi USA e NATO, agli accordi tra le università italiane e le agenzie NATO e dello Stato sionista d’Israele, alla guerra commerciale contro la Federazione Russa che pesa sul carovita e i salari di lavoratori e lavoratrici del nostro paese, il DL Sicurezza che negli obiettivi del governo Meloni serve a intimidire e perseguitare la crescente ribellione contro i promotori della Terza guerra mondiale, lo smantellamento del tessuto produttivo e la riconversione di una parte di esso in produzione bellica.
Ma nel nostro paese l’opposizione a tutto ciò esiste, è diffusa e capillare, è vivace e può trasformarsi in mobilitazione generale per cambiare il corso delle cose, per interrompere la spirale della Terza guerra mondiale e far saltare i piani dei guerrafondai e dei loro soci. Buona parte di questa opposizione confluirà in piazza a Roma il 21 giugno. Dobbiamo alimentare questa mobilitazione dando forza e vigore alle centinaia di realtà e organismi territoriali che lottano contro l’occupazione militare USA-NATO e per fermare lo sviluppo della Terza guerra mondiale in ogni forma in cui si manifesta!
La spirale della Terza guerra mondiale può e deve essere fermata solo attraverso una decisa e continua lotta contro la partecipazione del nostro paese ai conflitti in corso, contro il sostegno allo Stato sionista d’Israele deciso più che mai a continuare lo sterminio del popolo palestinese, contro le politiche di riarmo dell’UE e della NATO.
L’assemblea del 21 giugno vuole essere un momento di discussione e dibattito per rilanciare la lotta contro le basi USA-NATO e la sottomissione del nostro paese a Washington, Bruxelles e Tel Aviv, centri promotori della Terza guerra mondiale.
Dal MUOS di Niscemi ai poligoni NATO in Sardegna, dalle basi di Ghedi e Aviano passando per Camp Darby, Vicenza, Amendola e Taranto, non c’è città che non sia invischiata nelle logiche di guerra.
Alimentiamo il coordinamento degli organismi territoriali!
Fermiamo la Terza guerra mondiale a partire dai suoi ingranaggi!
Alimentiamo la mobilitazione generale per liberarci dai guerrafondai!
Coordinamento Nazionale No Nato
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